Il documentario Intrecci Etici, disponibile in esclusiva su Infinity, racconta come in Italia sia in atto una rivoluzione per rendere il settore moda più sostenibile.
L'idea di creare un documentario sulla moda sostenibile in Italia è nata in maniera molto spontanea. Come per altre produzioni, la voglia di esplorare un tema parte da una nostra ricerca personale. I vestiti fanno parte della nostra quotidianità quindi ci siamo chiesti come fare scelte più sostenibili riguardo i capi che compriamo e indossiamo.
Durante questa ricerca, abbiamo scoperto le criticità della fast fashion e del settore moda in generale:
dalla sovrapproduzione, agli enormi sprechi di vestiti invenduti, a problemi sociali dovuti a retribuzioni non eque fino agli enormi danni ambientali.
Ma abbiamo anche notato un movimento contrario, quello della slow fashion, che si opponeva ai principi "veloci" di una moda usa e getta.
La nostra scelta è stata quella di valorizzare chi in Italia porta avanti questa rivoluzione slow.
Abbiamo deciso di affrontare questo tema attraverso un approccio diverso. Molti documentari hanno denunciato i problemi legati al settore della moda condannandone le azioni e i comportamenti di molte aziende fast fashion.
Noi volevamo creare un documentario positivo, ma con un messaggio altrettanto forte.
Per questo, abbiamo scelto di valorizzare e far emergere i modelli positivi presenti in Italia, dai produttori ai consumatori e mostrare che il cambiamento non solo è in atto, ma coinvolge tutti noi e possiamo prenderne parte.
Fin dall'inizio, la nostra scelta è stata quella di occuparci interamente della realizzazione del documentario: dalle decisioni editoriali, alle riprese, alla post-produzione. Questo ci ha permesso di avere controllo su tutte le scelte registiche e trasmettere il messaggio che avevamo in mente esattamente come ce lo immaginavamo.
Il nostro obiettivo era realizzare un documentario con un linguaggio semplice e inclusivo, che attraverso le storie dei protagonisti emozionasse il pubblico e lo facesse appassionare o anche solo avvicinare al tema.
Nonostante l'ampiezza del problema, volevamo fosse completo dal punto di vista delle tematiche affrontate, con spiegazioni chiare e incisive di concetti economici complessi.
Intrecci Etici è diventato realtà grazie al contributo dei partner e di altre 57 persone che hanno creduto nella nostra idea. A dicembre 2019, attraverso la piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso, abbiamo raccolto il budget necessario per finanziare il documentario e sostenere i principali costi di produzione.
Infinity ha co-finanziato la produzione del documentario.
Intrecci Etici è stato infatti scelto all'interno dell'Infinity LAB di Mediaset, un progetto che supporta giovani registi e filmmaker indipendenti che hanno una storia da raccontare. Per questo, il documentario è disponibile in esclusiva solo su Infinity.
Per promuovere l'uscita del documentario, oltre al trailer abbiamo creato con continuità contenuti video, reels e pillole da condividere sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook di Intrecci Etici.
Abbiamo ricavato questi contenuti dalle interviste realizzate ai protagonisti durante le riprese del documentario.
In questo caso si trattava di contributi di valore dal taglio informativo: noi li abbiamo trasformati in stories e reels (formato verticale 9:16) e in video pillole in formato quadrato da divulgare sui canali social del progetto.
Il documentario Intrecci Etici, disponibile in esclusiva su Infinity, racconta come in Italia sia in atto una rivoluzione per rendere il settore moda più sostenibile.
L'idea di creare un documentario sulla moda sostenibile in Italia è nata in maniera molto spontanea. Come per altre produzioni, la voglia di esplorare un tema parte da una nostra ricerca personale. I vestiti fanno parte della nostra quotidianità quindi ci siamo chiesti come fare scelte più sostenibili riguardo i capi che compriamo e indossiamo.
Durante questa ricerca, abbiamo scoperto le criticità della fast fashion e del settore moda in generale:
dalla sovrapproduzione, agli enormi sprechi di vestiti invenduti, a problemi sociali dovuti a retribuzioni non eque fino agli enormi danni ambientali.
Ma abbiamo anche notato un movimento contrario, quello della slow fashion, che si opponeva ai principi "veloci" di una moda usa e getta.
La nostra scelta è stata quella di valorizzare chi in Italia porta avanti questa rivoluzione slow.
Abbiamo deciso di affrontare questo tema attraverso un approccio diverso. Molti documentari hanno denunciato i problemi legati al settore della moda condannandone le azioni e i comportamenti di molte aziende fast fashion.
Noi volevamo creare un documentario positivo, ma con un messaggio altrettanto forte.
Per questo, abbiamo scelto di valorizzare e far emergere i modelli positivi presenti in Italia, dai produttori ai consumatori e mostrare che il cambiamento non solo è in atto, ma coinvolge tutti noi e possiamo prenderne parte.
Fin dall'inizio, la nostra scelta è stata quella di occuparci interamente della realizzazione del documentario: dalle decisioni editoriali, alle riprese, alla post-produzione. Questo ci ha permesso di avere controllo su tutte le scelte registiche e trasmettere il messaggio che avevamo in mente esattamente come ce lo immaginavamo.
Il nostro obiettivo era realizzare un documentario con un linguaggio semplice e inclusivo, che attraverso le storie dei protagonisti emozionasse il pubblico e lo facesse appassionare o anche solo avvicinare al tema.
Nonostante l'ampiezza del problema, volevamo fosse completo dal punto di vista delle tematiche affrontate, con spiegazioni chiare e incisive di concetti economici complessi.
Intrecci Etici è diventato realtà grazie al contributo dei partner e di altre 57 persone che hanno creduto nella nostra idea. A dicembre 2019, attraverso la piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso, abbiamo raccolto il budget necessario per finanziare il documentario e sostenere i principali costi di produzione.
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Intrecci Etici è stato infatti scelto all'interno dell'Infinity LAB di Mediaset, un progetto che supporta giovani registi e filmmaker indipendenti che hanno una storia da raccontare. Per questo, il documentario è disponibile in esclusiva solo su Infinity.
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